Le curve del fiume sono siffattamente numerose e ne allungano di tanto il percorso, che la Mosella non ha potuto mai servire di via commerciale; prima dell’apertura della ferrovia, i trasporti si facevano in gran parte per le strade delle alture, anzichè per quelle della riva. Il fiume frastaglia il paese in altrettante zone trasversali per modo che fra le due sponde non v’è contrasto di climi e di culture, estendendosi la maggior parte dei dominî della valle su ambedue le rive.(15)
La Lahn e la Mosella, sebbene i loro confluenti non si fronteggino esattamente, si possono considerare come bagnanti ciascheduna la metà di una depressione trasversale al Reno e parallela all’asse generale delle montagne. Così pure a monte della stretta, il letto della Nahe continua a sud-ovest la piega formata all’est e al nord-est dal corso del Reno e dalla parte inferiore del Meno suo affluente. Da Carlo Ritter in poi furono segnalati questi confluenti ad angolo retto del Reno e dei suoi tributari come una specie di testimonianza mistica a favore della nobiltà del fiume tra gli altri d’Europa. «Chi ricostruisca col pensiero l’immensa figura geometrica del fiume vedrà il Reno portare tutti i suoi confluenti come braccia distese, pigliando l’aspetto di una quercia.»(16) Questa forma delle valli del gran fiume, al pari della stretta, prova una cosa sola: che, cioè, il Reno ed i suoi affluenti, attraversando le montagne, non hanno potuto modellare i loro bacini, e che più in alto, nella pianura alluvionale dell’Alsazia e del Baden, il Reno, rimaneggiando a suo agio le sabbie e le ghiaie delle sue rive, ha potuto trascinare a valle tutto il corteggio de’ suoi affluenti.
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