A nord del bacino di Coblenza, dove altri corsi d’acqua minori vengono ad unirsi al Reno già ingrossato dalla Lahn e dalla Mosella, il fiume entra in una nuova stretta quella di Andernach; ma questo passaggio è meno aspro del Foro di Bingen, i declivî delle colline sono più dolci e lasciano alla loro base, di tratto in tratto, più larghi bacini di campi e di prati; le altezze si discostano a poco a poco e ben tosto il fiume entra nell’antico golfo che è divenuto la sua pianura bassa; accoglie ancora qualche altro fiume, la Sieg, la Ruhr, la Lippe, e quando si curva verso occidente, poco sopra il suo angolo nel territorio olandese e la biforcazione del suo delta, ha già tutta la massa d’acqua che deve versare nel mare.(17) In questa parte del corso, il Reno non erra meno che nella pianura d’Alsazia e del Palatinato: da ogni parte i suoi antichi meandri hanno lasciato tracce nelle campagne litoranee, ed anche tra Düsseldorf e Crefeld si vede un antico letto del fiume che si dirige al nord-ovest per andare a raggiungere la Mose al sud di Cleve. È stato constatato da misure rigorose fatte da più di un secolo sul livello medio delle acque del fiume, che la loro portata è sensibilmente diminuita. Dal 1770 al 1835 la diminuzione fu di 40 centimetri a Emmerich, sopra una profondità totale di più di 3 metri;(18) così, mentre la portata media del fiume a Germersheim è stata di 1,292 metri cubi dal 1840 al 1853, è discesa poi a 1,067 metri cubi dal 1854 al 1867.(19)
Nella Germania del Sud, i monti della Foresta Nera (Schwarzwald) sono il primo gruppo che limita ad oriente il bacino renano.
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