Una delle montagne centrali dell’Odenwald, ancora situata nella regione granitica, il Felsberg, è coperta da un caos di pietre, un vero «mare di rocce,» in mezzo alle quali si trovano molti massi tagliati di un’epoca sconosciuta. Nel suo insieme, la parte occidentale dell’Odenwald, di cui il Malchen o Melibocus è il principale osservatorio, domina un immenso orizzonte di città e di campagne del più vario aspetto; è una regione di graziose colline e di valli ben coltivate, di villaggi e casolari sparsi, mentre la regione orientale, più alta, più aspra e più sterile, è principalmente coperta di foreste, e non ha villaggi fuorchè nelle sue strette valli: ma alcuni di questi villaggi, composti di case isolate circondate da giardini e da orti, si prolungano in riva ai ruscelli in una sola strada di parecchi chilometri ed anche di un miglio tedesco.(24) L’Odenwald è un paese di grande emigrazione; una ventina di anni fa, quando questa febbre agitava le popolazioni della Germania, espatriarono gli abitanti di interi villaggi colle autorità alla testa.
      Ad oriente del Meno, lo Spessart è considerato geologicamente come la continuazione del sistema della Foresta Nera;(25) ma questo gruppo, già ben lontano dalla valle renana, si connette ai gruppi della Germania centrale, dove nascono le acque del Weser. Appunto al nord dell’Odenwald, la serie delle colline è completamente interrotta dalla pianura di Darmstadt e dalle campagne che seguono il corso inferiore del Meno. Le montagne non ricompaiono che al nord di Francoforte, di Wiesbaden e di Magonza, coi declivî del Tauno, coperti di boschi, che formano il rovescio meridionale del gruppo schistoso, attraverso il quale è stata scavata la stretta del Reno.