Le montagne dell’Hardt non sono più che un altipiano ondulato, là dove s’innalza la massa di porfido isolata del Donnersberg, che diede già il suo nome ad un dipartimento francese (Mont Tonnerre). Questa lunga montagna, a forma di sarcofago, i cui orli si innalzano qua e là a guisa di merli, mostra gli avanzi di un antico baluardo di 4 chilometri di giro, che serviva già di fortezza a popoli sconosciuti; vi si trovarono molte monete celtiche. Su questa vetta, come su tante altre del bacino renano, si mostra una sedia di pietra, dove, secondo la leggenda, si sarebbero assisi i re per rendere giustizia.
Le colline della Hardt, composte in gran parte di gres chiazzato e di creta terziaria, sono poco feraci su vaste estensioni, e riuscirono poco a bene i tentativi fatti per metterle a cultura; inoltre il clima è assai aspro, specie nella parte occidentale conosciuta sotto il nome di Westrich; la patata è quasi la sola cultura, e perciò si cerca ora in molti luoghi di ripiantare le foreste che si erano imprudentemente distrutte. Gli abitanti emigrano in gran numero, ed anzi furono abitanti del Palatinato, fuggenti il loro paese devastato dalla guerra, coloro che incominciarono, nel 1708 e 1709, il movimento d’emigrazione in massa verso il Nuovo Mondo. Gli emigrati del Palatinato sono stati in ogni tempo numerosissimi in Francia, specie tra gli spazzini di Parigi ed i soldati della legione straniera. Ma da alcuni anni gli abitanti trovarono un mezzo di impiegare la sovrabbondanza delle braccia nel paese medesimo grazie alla scoperta di risorse da tempo ignorate.
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