Il fondo della maggior parte dei «maare» è occupato da piccoli stagni; altri, che contenevano pure acqua, sono riempiti da torbe o non hanno più nella loro cavità che terre alluvionali: in alcuni sono accovacciati i villaggi al riparo del vento. Si constatò che la maggior parte di essi è disposta in linea retta, indicando probabilmente la direzione dei crepacci sotterranei. I terremoti, forse di origine vulcanica, sono molto frequenti nel paese.
143. -- ANDERNACH E IL LAACHER-SEE.
Non lungi dal Reno, ad occidente della piccola città di Andernach, si apre il più vasto di questi baratri in un circolo formato in gran parte da vulcani, Laacher-see,(31) piccolo mare interno, dove lo scandaglio trova sino a 60 metri di profondità e che si estende sopra uno spazio di 338 ettari. In un raggio di 7 ad 8 chilometri intorno al lago si elevano trentun vulcani con crateri ben distinti, ma l’abisso, nel quale sono racchiuse le acque azzurre del lago non è una bocca d’eruzione propriamente detta, come già si supponeva, perchè parecchie delle rocce che la circondano sono strati schistosi che nemmeno hanno subito l’azione del fuoco; tuttavia, quando l’esplosione la produsse, vennero certo lanciate fuori materie vulcaniche, ceneri e bombe, che si trovano in gran quantità sparse sui declivî circostanti. Numerose sorgenti carbonate sprizzano al fondo del lago e nelle valli vicine, attestando ancora una certa attività vulcanica, mentre da una torbiera vicina esala un soffio di acido carbonico; una seconda sorgente di questo gas mortale ha cessato dopo che il livello del lago, già regolarizzato da un emissario nel secolo duodecimo, si è abbassato; un canale sotterraneo lungo un chilometro porta il superfluo delle acque sul versante meridionale di un colle dove vanno a perdersi fra grandi ammassi di pomici.
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Reno Andernach Laacher-see
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