Questi avanzi si trovano non solo nelle vicinanze del Laacher-see, sulla riva sinistra del Reno, ma anche nelle campagne che si estendono ad oriente del fiume e sino a Marburg, a più di 100 chilometri in linea diretta.(32) Tuttavolta cotesti ammassi si trovano in istrati spessi e facili a sfruttare soltanto nei dintorni del luogo di esplosione. Vengono adoperati specialmente i tufi che si estendono in potenti strati nella valle di Brohl, tributaria del Rodano; le macine da mulino che se ne traggono si mandano sino in America, e v’è chi pensa che le pietre impiegate in Isvizzera dai Romani fossero della medesima origine. Anche la grande corrente di lava di Nieder-Mendig, che si vede nella parte meridionale del gruppo del Laacher-see, è assai attivamente sfruttata dalla più remota antichità, e le pietre si adoprano in tutta la Germania per le costruzioni, che devono sopportare urti violenti, come i rivestimenti degli sproni del ponte di Dirschau, sulla Vistola, contro i quali vengono ad urtare in primavera i ghiacci in liquefazione. Parecchie cave sono sotterranee e servono di cantine ai birrai delle città circostanti.
144. -- IL SIEBENGEBIRGE.
I vulcani dell’Eifel, ad eccezione di un monte basaltico dei dintorni di Giessen, l’Aspenkippel, sono forse i soli della Germania, dove si veggano ancora crateri distinti. Quello di Roderberg, non lungi da Bonn, è l’ultimo verso il nord che abbia conservato il suo orifizio d’eiezione. Di fronte, dall’altro lato del Reno, si elevano altre montagne, le quali hanno pure origine ignea, ma uscirono dalla terra allo stato di pasta, senza bocca terminale di eruzione: sono i coni trachitici del Siebengebirge o delle «Sette Montagne» mescolate ad alcune rocce basaltiche.
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