Alcuni Olandesi che sapevano l’arte di proteggere i campi e le case contro le irruzioni dei fiumi e del mare, furono in principio del secolo 17o i primi abitanti della nuova città. Mannheim, malgrado le paludi che la circondano, è divenuta una vera città olandese per la grande pulizia, mentre per la regolarità monotona delle sue strade si potrebbe paragonare ad una città americana: si compone di più di un centinaio di quadrati tutti di eguale grandezza, separati da strade uniformi, che si incrociano ad angolo retto e presentano tutte una libera veduta verso la campagna, tranne dalla parte del Reno, dove sorge un gran castello regolare con griglie, peristilio e statue. Una cintura di giardini limitati da una ferrovia, che descrive un cerchio quasi completo, circonda questa città a tracciato geometrico, ed il circolo è inscritto, esso medesimo, nell’angolo prolungato formato dal Reno e dal Neckar chiuso fra dighe rettilinee.
Nondimeno gli abitanti si affollano in questa città, dove pare a primo aspetto che dovesse regnare sovrana la noia. Mannheim è la città più popolosa del gran-ducato di Baden; la più viva dal punto di vista politico, sebbene non abbia i vantaggi che appartengono alle capitali ed occupi nello Stato una posizione poco centrale; ma ha il privilegio di trovarsi alla testa della grande navigazione sul Reno. Il suo porto è molto animato, come quello della città di Ludwigshafen, situata sull’altra riva del fiume, nel Palatinato bavarese e collegata alla città badese da un ponte stabile; essa possiede inoltre, tra il Neckar ed il Reno vasti bacini per le barche, e la sua stazione ferroviaria, dove si fanno gli scambi tra la via di terra e quella del fiume, è una delle più importanti della Germania.
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