Vauban aveva resa questa piazza quasi imprendibile; ma la potenza dell’artiglieria moderna ne ha considerevolmente scemato il valore militare, perchè è dominata a nord dell’altura di Nussdorf, a sud da quella di Dornberg. Nel 1873, Landau è stata abbandonata come città forte e le venne sostituita Germersheim situata alla foce stessa della Queich, sulla riva sinistra del Reno e collegata alla riva destra ed alle sue fortificazioni da un ponte fisso con ferrovia: è l’antico Vicus Julii menzionato per la prima volta alla fine del quarto secolo.
      Al nord di Landau la strada che segue le falde della montagna passa a Neustadt, luogo dove convergono importanti ferrovie, poi a Dürkheim, a Grünstadt, a Frankenthal. Tutte le città costruite alle falde della collina, coperta di vigneti, sono visitate in autunno da un gran numero di stranieri, che vanno a farvi la «cura delle uve.» Queste vigne e le campagne feconde della pianura avevano già meritato il nome di Wonnegau a questa bella contrada; ma questo «Paese della Gioia» apparteneva ai signori ed ai monaci, dei quali si scorgono i castelli ed i conventi rovinati o mutati in abitazioni moderne innalzarsi sulle vette delle colline. Uno di questi castelli, Hartenburg maniero patrimoniale dei conti di Linange (Leiningen) è, a quanto si dice, la rovina più estesa di questo genere che esista in Germania. Presso Dürkheim, sopra una collina, v’è un altro avanzo del medio evo, la chiesa romana dei benedettini di Limburg.
      L’antica città di Spira (Speier o Speyer) che fu già il Noviomagus dei Galli, poi la città dei Nemeti, la «Colonia Nemetum» dei Romani, è la più celebre, se non la più importante del Palatinato bavarese.