Di fronte al confluente, sulla riva destra, s’innalza la cittadella inespugnabile di Ehrenbreitstein, che domina il fiume dall’altezza di 128 metri e nasconde nei fianchi di roccia due o tre piani di batterie corazzate. A sud-ovest della città, sull’ultimo contrafforte dell’Hunsrücken, è il gran forte Alessandro, mentre il forte Francesco ed altri guardano la riva settentrionale della Mosella: un esercito di 200,000 uomini troverebbe posto nell’immenso campo trincerato formato da una cinta di forti, mentre basterebbero 3,000 soldati per difendere tutto quell’assieme di fortificazioni, tanto il piano loro fu ben combinato.(62) Coblenza è altresì la stazione consueta della flotta corazzata del Reno, composta di dodici cannoniere. A Coblenza si connettono memorie militari francesi: ivi gli emigrati tentarono, durante la Rivoluzione francese, di organizzare un esercito per entrare in Francia a viva forza, ed al nord della Mosella, presso il forte Francesco, è sepolto il generale Marceau, ucciso alla battaglia di Altenkirchen. Metternich era nativo di Coblenza.
Al disotto, sulla riva destra del Reno, si scorge la città industriale di Neuwied, la cui popolazione, grazie ad antichi editti di tolleranza, appartiene alle più diverse sette religiose. Quasi in faccia s’innalza una collina, dominata da un obelisco innalzato in memoria del generale Hoche dall’esercito di Sambre-et-Meuse. Alla falda di questa collina, scorre il piccolo fiume della Nette, che nel suo corso superiore bagna Mayen, città principale dell’Eifel; più lontano, sulla riva del fiume, giace l’antica Andernach, innalzata appunto là dove il Reno si restringe di nuovo tra scoscese colline.
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