Nelle vicinanze sono sparse parecchie colonie di protestanti francesi del Mezzogiorno ivi rifugiati nel 1698 e 1699, i quali conservarono il loro tipo meridionale, ma hanno quasi interamente perduto il nativo idioma.
A Lauffen, così chiamato dalle cascate del Neckar, contornate adesso da un canale di navigazione, il fiume entra nella pianura, dove s’innalzano le case e le fabbriche di Heilbronn, la gran città del Württemberg settentrionale. Questa vecchia città, che deve il suo nome di «Fontana di Salute» ad una sorgente, la quale scaturisce sotto l’altare medesimo di una chiesa medioevale è ai dì nostri un luogo d’industria attiva e il centro di un commercio molto esteso: ha fabbriche di zucchero di barbabietola, cartiere, officine metallurgiche e lavoratori di minuterie. Al pari di Esslingen, spedisce nei paesi vicini gran quantità di «champagne,» proveniente dai suoi vigneti e da quelli delle città vicine, una delle quali pittoresca assai chiamasi giustamente Weinsberg o «Monte del Vino.» Heilbronn è anche la «Città dei Fiori,» ricchissima di alberi, di arbusti e di piante diverse, che crebbero sull’area delle antiche fortificazioni, sì che manda nelle circostanti contrade i prodotti dei suoi giardini e dei suoi vivaj. Mayer, l’illustre scienziato che ha dimostrato la continuità della forza e fissato l’equivalente del calore, è nato ad Heilbronn. Nei dintorni si trovano importanti cave di pietre e saline, ma le sorgenti di sale più importanti e meglio utilizzate del Württemberg sono quelle di Hall, nella valle della Kocher, ad oriente di Heilbronn; queste acque saline, che conservano il nome dato loro dai minatori gallici, provengono dai giacimenti di salgemma, dove si tagliarono gallerie ed ampie sale, come nelle miniere di Wieliczka.
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