Nondimeno alcuni dei gruppi sporgenti che appartengono alla Baviera fanno ancora parte delle grandi Alpi calcari. Parecchie vette oltrepassano l’altezza di 2,500 metri e s’innalzano nella regione delle nevi eterne; vi si scorgono già veri ghiacciai, franamenti e «mari di pietre» cascate, laghi e zone di vegetazioni diverse, a ripiani successivi, dalle foreste dalle falde ai pascoli delle vette: dal cono isolato, del Hohe Peissenberg, che s’innalza in mezzo alle pianure, si può veder spiegarsi quel magnifico orizzonte in tutta la sua grandezza. Una delle montagne centrali di questa regione, la Zugspitze, che innalza le sue pareti dirupate ad occidente del masso pietroso di Wetterstein, è la più alta di tutto il territorio politico della Germania.
IL KÖNIGSSEE PRESSO BERCHTESGADEN.
Disegno di Taylor, da una fotografia del signor Hardtmuth.
Alcune valli bavaresi sono pure tra le meglio conosciute delle Alpi, grazie alle loro foreste, alle loro cascate ed ai loro piccoli bacini lacustri. Lo splendido castello di Hohenschwangau, ad est di Füssen, domina un paesaggio estesissimo di morene, oggi ricoperte di boschi, tra le quali sono sparsi numerosi laghi e bacini alluvionali, dove la Lech si ramifica in una moltitudine di canali. Alle falde dei dirupi del Wetterstein si apre l’ammirabile valle di Partenkirchen; e non lungi di là, presso le rive del fiume Isar, il Walchensee, che, secondo la leggenda, deve un giorno straripare sulla pianura ed inondarla, occupa un vasto circo di montagne.
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