La porta per la quale passarono in ogni tempo i commercianti e i soldati è la breccia aperta tra i monti di SCIerkov e d’Oser, custodita in Boemia dalla città di Domazlice (Taus), in Baviera da quella di Furth. A nord di questo passaggio, la catena delle montagne è meno alta, di più facile accesso, e sul territorio bavarese non è accompagnata da catene secondarie, che accrescano la larghezza della base; soltanto alcuni contrafforti poco elevati si spingono nella pianura.
A nord-est della Baviera, il confine ad un tempo geografico e politico del territorio è formato dal gruppo del Fichtelgebirge (Fichtelberge, Montagna dei Pini), protuberanza di granito e di gneiss, traforata qua e là di basalti, che si innalza solamente a due o trecento metri in media al disopra degli altipiani circostanti, e che fu tuttavia per i popoli della Germania un grande ostacolo in causa dei laberinti di montagne, del piccolo numero di città, che vi si trovano, della durezza del clima e della mancanza di cultura sul suolo roccioso delle alture. Nondimeno accanto a questo gruppo, situato sulla linea di separazione della Germania del Nord e della Germania del Sud, i popoli hanno dovuto cercare la via più facile per andare dall’una all’altra regione. I diversi fiumi che scendono dal Fichtelgebirge, il Meno, tributario del Reno, la Naab affluente del Danubio, la Saale e l’Elster, scorrendo verso l’Elba, indicavano anticipatamente i luoghi di passaggio. La breccia più favorevole, quella dove ai nostri giorni, come una volta, passa il gran movimento dei traffici; trovasi all’estremo angolo del quadrilatero della Boemia, fra i monti dei Metalli e quelli dei Pini.
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