Il dialetto bavarese si distingue soprattutto dall’alto tedesco per l’espressione indecisa delle vocali, pronunziate in modo da terminare vagamente con un a; u, o, e, i, si scambiano in ua, oa, ea, ia; le consonanti liquide l, n, r, si intendono solo per metà nel discorso: d’ordinario bisogna indovinarle; finalmente un gran numero di sillabe, specialmente quelle delle terminazioni el, en, er, sono completamente soppresse.(21) Le principali differenze tra il bavarese e l’alto tedesco sembrano indicare, come si vede, una specie di accidia presso il Tedesco del Sud; non pronunzia le parole colla stessa purezza del Tedesco del Nord ed anzi ne «mangia» una parte. Verso l’ovest la transizione è assai brusca tra il bavarese e lo svevo e risponde presso a poco alla frontiera amministrativa indicata dall’Iller; ma, al nord, il passaggio si fa grado a grado: nel distretto di Ratisbona, poi in Franconia, il linguaggio diventa sempre meno scadente, le vocali sono più precise, le consonanti più nettamente pronunziate, e, verso la frontiera di Sassonia, il dialetto si accosta già molto all’alto tedesco.
D’altronde la buona lingua letteraria si comprende ogni anno meglio in Baviera, sebbene questo paese sia, in tutta la Germania, quello che più è ricoperto dalla tinta nera dell’ignoranza e quello, in cui la media degli studî è nelle scuole la meno elevata: vi sono stabilimenti religiosi, i cui professori possono come preti, conferire gradi che essi non hanno. I vecchi usi si mantengono più a lungo in Baviera, che nel Württemberg, nel paese di Baden ed in tutto il resto della Germania, perchè la popolazione è ivi essenzialmente agricola, come attesta anche la ripartizione degli abitanti tra le città e la campagna:(22) quasi sei settimi dei Bavaresi dimorano nei villaggi e nelle case sparse.
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