Al principio del XVI secolo i suoi negozianti dirigevano dai loro fondachi spedizioni di merci sino alle Indie; nel 1527 il banchiere Welser si faceva concedere a saldo di un’ipoteca il diritto di colonizzare il Venezuela, e l’esercito dei conquistadores che aveva assoldato, gli assicurò infatti il possesso di quell’immenso dominio. Un altro banchiere d’Augusta, l’uomo il più ricco del secolo XVI, il Fucar degli Spagnoli, era il gran sovventore di Carlo V, colui che faceva le spese delle sue guerre nei due mondi. Si vede ancora ad Augusta un piccolo quartiere chiamato la Fuggerei, specie di città operaia, che uno dei Fugger aveva fatto costruire nel 1519 e che alcuni filantropi dei nostri giorni hanno imitato. Finalmente la città di Corrado Peutinger e di Holbein prese una parte considerevole al moto del Rinascimento nelle lettere e nelle arti: bellissimi libri uscirono dalle sue tipografie e fino dal 1505 i suoi borghesi leggevano giornali. Ebbe pure una parte preponderante nella storia della Riforma; il luteranismo si chiamò «Confessione di Augusta» a cagione della formula di fede, redatta da Melantone, che vi fu rimessa a Carlo V nel 1530. Ma ben tosto seguì la reazione: Augusta fu privata delle sue libertà municipali; l’antico Governo dei nobili fu ristabilito; poi, durante la guerra dei 30 anni, gli assedî, le malattie, le miserie ridussero la popolazione di più che tre quarti, sicchè dei 70,000 abitanti che aveva nel 1624 non ne rimanevano più di 16,000 mila nel 1635.
La città ha pochi edifici del medio-evo, ma fra i suoi monumenti storici molti sono stati costruiti al tempo del Rinascimento: strade intere strette e tortuose, conservarono l’aspetto che avevano a quel tempo e sulle piazze s’innalzano eleganti fontane adorne di statue e di cancelli di ferro brunito che datano dalla grand’epoca dei bei tempi della città. La cattedrale o duomo edificata sull’area di un edifizio romano, è un monumento molto antico, reso bizzarro di forma dalle diverse ricostruzioni che dovette subire, ma alcuni particolari sono notevolissimi, specie le porte di bronzo di un portico laterale che si fa risalire al secolo XI, i seggi intagliati del coro, i vetri dipinti che sono forse i più antichi della Germania.
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