Alcune case della città sono adorne di affreschi ed il museo contiene quadri di vecchi maestri, molto interessanti per la storia dell’arte tedesca nel tempo del Rinascimento.
Augusta riprende a poco a poco il suo posto fra le città della Germania; non può più riacquistare certo la parte che aveva in Europa come città di commercio e di banca, ma per i suoi capitali domina l’industria di una gran parte della Baviera e possiede essa medesima da quarant’anni a questa parte vaste filature, le migliori tintorie della Germania ed altri stabilimenti industriali, a cui le acque del Lech e della Wertach dànno una forza motrice valutata già nel 1862 a 5,000 cavalli-vapore. La popolazione di Augusta, compreso Lechhausen ed i quartieri esterni, è quasi così numerosa come ai tempi della sua maggior prosperità, ma la città a poco a poco si sposta. Mentre ad oriente, presso il Lech, le vecchie mura chiudono ancora alcuni spazî deserti, la cinta fu distrutta ad occidente e da quella parte nuovi quartieri s’inoltrano fra i giardini. Al sud, fra il Lech e la Wertach, si estende la fertile campagna del Lechfeld.
IL DANUBIO, DA WELTENBURG A KELHEIM.
Disegno di T. Weber, da una fotografia dei signori Levy e C.
A valle della foce del Lech la prima città del Danubio è Neuburg, che diede il suo nome alla provincia sud occidentale della Baviera: Schwaben-und-Neuburg. Eppure non è una delle importanti città del regno, ma è ben collocata, all’uscita di un passaggio apertosi dal Danubio per una fessura dell’altipiano.
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