Un console accompagnava sempre le loro flotte lungo il Danubio a Vienna, a Pest, a Belgrado, vegliando al mantenimento dei trattati di commercio ed alla rigorosa osservanza dei mercati. Ma la gelosia di Vienna e di altre città litoranee del Danubio, le vessazioni d’ogni specie e principalmente le scorrerie dei Musulmani, che chiusero ad Oriente le vie del Danubio e del mar Nero, riuscirono a togliere a Ratisbona il monopolio dei commerci danubiani. Sino dal principio del secolo XIV la vita abbandonava questa città. In quel tempo Venezia e le altre repubbliche italiane, erano nel loro periodo di grande prosperità; situate sul mare, potevano servire da intermediarie tra l’Oriente e l’Occidente, assai meglio di una città tedesca perduta in mezzo al continente. Gli avvenimenti militari che seguirono intorno a Ratisbona, così importante dal punto di vista strategico, contribuiscono pure a spiegare la decadenza di questa città; ebbe molto a soffrire specialmente nel 1709 dopo la battaglia di Eckmühl (Eggmuhl) durante la ritirata degli Austriaci. Nondimeno è strano che una città in così opportuna posizione e che fu per un secolo e mezzo, dal 1663 al 1803, la sede della dieta dell’impero, non occupi uno dei primi posti fra le città della Germania. Se Ratisbona, nella sua posizione centrale, fosse stata scelta come capitale della Baviera, è probabile che la parte del paese intero sarebbe stata più importante nella storia. A Ratisbona nacque Don Giovanni d’Austria, il vincitore di Lepanto e morì Keplero.
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