Specie a chi la vegga da una delle due isole del Danubio, ove è il gran ponte di pietra del XII secolo, che riunisce la città al suo sobborgo della riva sinistra (Stadt-am-Hof), Ratisbona appare una delle città più pittoresche d’Europa. Le sue case dai comignoli che si specchiano nel fiume, le sue alti torri sormontate da campanili, la gran massa della sua cattedrale, formano un ammirabile quadro del medio-evo dimenticato dai secoli. Il duomo, cominciato nel 1275 e che dal 1838 si lavora a terminare è uno dei monumenti religiosi più curiosi della Germania, per i mille particolari della sua architettura, soprattutto per la graziosa scultura del pozzo chiuso nell’interno della chiesa e per l’atrio triangolare della sua facciata. Il municipio dove si riuniva la dieta, i vecchi conventi, i giardini, le passeggiate, che si vantano le più belle della Germania, sono altre curiosità di Ratisbona; ma all’est della città sopra un colle che domina il Danubio s’innalza il monumento più visitato di tutta Baviera, il celebre Walhalla «tempio della gloria tedesca.» È un edificio sontuoso, copiato dal Partenone pieno di busti e di statue, risplendente di marmi e di metalli coperti d’iscrizioni a lettere d’oro; ma si potrebbe rimproverare al suo fondatore, il re Luigi di Baviera, di aver accolto nell’Augusta assemblea molti eroi che appartengono piuttosto al mito che alla storia.
DONAUSTAUF E IL WALHALLA.
Disegno di Taylor, da una fotografia dei signori Levy e C.
Nel bacino della Naab a nord di Ratisbona, l’unica città impor-tante è Amberg, l’antica capitale dell’alto Palatinato (Oberpfatz) ancora circondata dai suoi muri di cinta con le porte merlate.
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