Nella valle che domina il Danubio, la popolazione è più densa e le città più numerose. Straubing, patria dell’ottico Frauenhofer, emporio dei cereali del «Dunkelboden» appare sulla riva destra; poi si scorge sulla riva sinistra Deggendorf, il principale mercato degli alpigiani che discendono dalla «foresta» di Baviera. Quasi di faccia si apre la valle dell’Isar, ma al confluente nessuna città è stata fondata; la violenza del torrente e l’incoerenza del suolo non lo consentirono. Più in basso l’lnn viene a riunirsi al Danubio ed al confluente deve necessariamente sorgere una città, grazie alla solidità delle rocce attraverso le quali i due fiumi hanno scavato il loro letto; separati l’uno dall’altro da una lunga penisola, là si forma il vero Danubio dall’unione dei due grandi corsi d’acqua, il fiume tranquillo, disceso dalla Foresta Nera e dal Giura Svevo ed il figlio impetuoso delle Alpi svizzere e tirolesi. La linea sinuosa e mutevole dove le acque torbide dell’Inn vengono a mescolarsi alle onde più chiare del Danubio, è conosciuta dagli abitanti di Passavia col nome di Ort come se fosse il «luogo» per eccellenza, un luogo sacro.(34) Un terzo fiume, l’Ilz, disceso dalle montagne della Sumava boema viene a raggiungere il Danubio di fronte al confluente dell’Inn e tre promontorî, ciascuno dei quali ha le sue costruzioni, chiese, fortezze e villaggi, aggiungono il loro pro-filo pittoresco alla penisola di Passavia che forma il centro del quadro con i suoi alti edifici. Sulla riva destra dell’Inn, ove si trova oggi il sobborgo di Innstadt, giaceva la città gallica di Boiodurum, poi l’area, occupata dai Batava-Castra dei Romani, diventò la Passavia (Passau) dei Tedeschi.
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