Le diverse chiese sono molto curiose: una, di San Lorenzo, notevole soprattutto per il suo rosone, è interamente gotica, mentre quella del patrono della città, San Sebaldo, possiede un coro romano, di fronte al coro principale che termina la navata ad oriente. Tutti questi monumenti sono arricchiti da preziosi bassorilievi, da tombe e da tabernacoli scolpiti dai grandi artisti del Rinascimento tedesco: Adamo Krafft, Veit Stoss, Pietro Vischer. La cappella romana del castello è pure bellissima; una delle sale racchiude gli strumenti della tortura, che si adoperavano ancora nel principio del secolo. Nel castello di Norimberga si trovano le collezioni indiane dei fratelli Schlagintweit.
Norimberga fu scelta a buon diritto come sede del museo germanico, fondato nel 1852 dal barone di Aufsess. Questo insieme di collezioni, per le quali si utilizzò un’antica certosa e un con-vento di frati agostiniani, aumentò rapidamente e già il luogo è insufficiente perchè tutte queste ricchezze vi possono capire a loro agio. La grande epoca delle città libere è rappresentata in questo museo, da oggetti di un valore inapprezzabile: stoffe, manoscritti miniati, incunabuli, legature, giornali dei primi tempi della stampa, incisioni sul legno e sul metallo, carte geografiche, piani di città, istrumenti matematici, orologi antichi o «uovi di Norimberga.» Meglio di ogni altro documento queste preziose collezioni, specie quella degli album, dei quaderni di studio e di famiglia, fanno conoscere la vita intima degli uomini di quel tempo e specialmente degli abitanti di Norimberga, che si distinguono fra quelli di tutte le città libere pel loro genio inventivo.
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