Il museo possiede anche sontuosi vetri moderni ed alcuni quadri, fra i quali un ritratto firmato da Alberto Dürer, il più glorioso figlio della città. Il pittore Wohlgemuth, il poeta Hans Sache e il gran geografo Martino Behaim, nacquero pure nella nobile città.
Dopo la guerra dei 30 anni, Norimberga non fu più che l’ombra di sè medesima; le corporazioni impigliate in una rete di regolamenti e di formule non potevano rinnovare le loro industrie; il lavoro si arrestava nella città, un tempo così rumorosa. La popolazione scemava a poco a poco; al principio del secolo non era più che di 26,000 abitanti. Ma dopo che le guerre e le rivoluzioni spezzarono gli antichi legami, Norimberga, rinasce a nuova vita. Il suo spirito «Nurnberger Witz,» che si rivelò già con tante invenzioni, appare di bel nuovo. Norimberga, la più importante città della Baviera, appena seconda per la sua popolazione, si circondò di un gran numero di sobborghi manifatturieri e Fürth, ad occidente, al confluente della Regnitz e della Pegnitz, forma, per così dire un sol gruppo industriale con Norimberga; una delle prime ferrovie costruite sul continente riunisce le due città. Vetrerie, officine metallurgiche, fabbriche di specchi, d’oro battuto, di prodotti chimici, stabilimenti per la costruzione delle locomotive, di vagoni e di macchine diverse, si affollano nei dintorni. A Stein è la più celebre manifattura di matite nel mondo intero, proprietaria della miniera di grafite d’Alibert, nelle montagne siberiche di Sayan.
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