È una residenza principesca con castello, museo, biblioteca parchi e giardini; ma essa ha principalmente la gloria di essere stata per lungo tempo il centro della vita intellettuale della Germania: quando Herder, Wieland, Schiller, Goethe, vi componevano le loro opere, Weimar era come un tempio verso il quale convergevano gli sguardi di tutti gli scrittori. Ai nostri giorni la «città dei poeti,» dove s’innalzano bellissime statue dei suoi grandi uomini, possiede una società artistica e scientifica ed un istituto geografico, nel quale continua, sebbene in minor grado, l’attività che altra volta Weimar esercitò nel mondo del pensiero.
ERFURT. -- VEDUTA DELLA CATTEDRALE.
Disegno di H. Clerget, da una fotografia del signor Braun.
A nord-est della residenza ducale, sullo stesso fiume Ilm, si trova la città industriale di Apolda, chiamata spesso una «piccola Manchester» in causa delle sue fabbriche di calze. È un mercato commerciale importante, ma molto inferiore alla piccola città prussiana di Erfurt, situata all’ovest nel bacino della Gerra. Erfurt, già menzionata come luogo fortificato, durante l’introduzione del cristianesimo in Germania, diventò la capitale della Turingia e il principale emporio degli scambi tra Norimberga e parte della Hansa. Nel secolo XVI ebbe sino a 60 mila abitanti; era allora una delle principali città tedesche; Lutero che l’abitò come monaco la diceva «grande il doppio di Norimberga.» Ma la posizione di Erfurt, come città militare, l’additava a tutti gli attacchi: fu quasi completamente rovinata e verso la fine dell’ultimo secolo non aveva più che 15 mila abitanti.
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