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      Ma già, da secoli, i lavori di difesa intrapresi per proprio conto da un gruppo di coltivatori hanno una scarsa importanza a paragone dell’opera collettiva intrapresa dalla società intera per la comune protezione. Imitando i vicini Olandesi, i Frisiani tedeschi innalzarono su tutte le rive, dalla foce dell’Ems a quella dell’Elba, un continuo baluardo di dighe e adesso non hanno più a temere che le tempeste eccezionali, come ve ne ha una ogni secolo. La maggior parte di queste dighe sono alte in media da 5 a 10 metri, ma ve ne sono pure di quelle che dominano il livello del mare di 12 metri e parecchie di queste «mura d’oro» dovettero essere così spesso fiancheggiate e sostenute da palizzate e da dighe secondarie, che, secondo un vecchio proverbio, sarebbe meno dispendioso «lavorare la terra con un aratro d’argento» che difenderla a questo modo. Ma bisogna costruire le dighe o andarsene:
      De nich will diken, mut wiken.
      Da un centinaio d’anni l’uomo ha deciso la lotta a proprio vantaggio: queste alzate collegate le une alle altre per modo da formare un baluardo continuo, robustamente consolidato dovunque c’è pericolo, hanno potuto resistere agli assalti delle tempeste e tutte le argille compatte che l’acqua deposita alla base esterna di esse, furono regolarmente annesse al continente e cambiate in groden koege o «polder» da nuovi lavori di difesa. Sebbene non si possono dare per ogni secolo le carte precise delle conquiste dei coltivatori, è certo che dai tempi storici ci fu un progresso nel complesso del litorale della Frisia.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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