Münster, capoluogo amministrativo, non però la città più popolata della Vestfalia, si eleva su di un piano sabbioso, sopra un piccolo ruscello tributario dell’Ems, quasi a metà strada da Cologna a Brema. Come indica il suo nome essa si è ingrandita intorno un antico monastero. I suoi principali edifici sono chiese del medio-evo che danno tuttora alla città un’apparenza assai pittoresca. Alla torre inclinata di una di queste chiese ogivali, Lambertikirche, sono ancora sospese, testimoni dell’atrocità degli antichi signori, le tre gabbie di ferro nelle quali il vescovo fece rinchiudere i corpi dell’anabattista Giovanni di Leida e dei suoi due compagni, dopo di avere loro strappato, viventi ancora, la carne a brani con tenaglie infuocate. Il palazzo municipale notevole per la sua elegante facciata del quattordicesimo secolo, è il monumento nel quale venne firmata, nel 1648, la pace di Vestfalia, la più desiderata forse di tutte quelle che si sono conchiuse in Europa dopo le grandi guerre. Gli antichi bastioni della città vennero distrutti e sostituiti da giardini; le mura del castello racchiudono ora un parco. L’accademia comprende solamente due facoltà, di teologia e di filosofia,(26) nondimeno essa ha il grado di università. Münster non ha più la relativa importanza che aveva altre volte, e la sua attività industriale è poco notevole; non è circondata di opifici come Dortmund e le altre città della Vestfalia del Sud. Il centro manifatturiero più animato del circolo di Münster è Ibbenbüren, piccolo villaggio già perduto nelle sabbie ed ora arricchito rapidamente dalle sue miniere di carbone.
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