Ma è come città industriale che Annover tende a distinguersi sempre più: essa ha grandi filature, fabbriche di stoffe colorate di prodotti chimici, di capsule, fonderie ed arsenali di costruzione. Le campagne dei dintorni, un tempo assai paludose, sono state in parte prosciugate e trasformate in buoni terreni coltivabili. Mercè le sue ferrovie, la città ha, per così dire, un porto sul Weser, la città di Nienburg, e Brema, più in basso, è la sua piazza marittima. Ad Annover nacquero Herschel, i due Schlegel, Pertz, Grisebach e morì Leibnitz.
Sull’Innerste, affluente della Leine, al piede delle colline avanzate le quali continuano lo Harz verso nord-ovest, sorge Hildesheim, città che fu popolosa e celebre molto prima della capitale attuale dell’Annover. L’antica Hildesheim era la sede di uno dei vescovi più possenti del nord dell’Alemagna, e divenne poi una delle città dell’Hansa; gli edifici che circondano la sua piazza del mercato e parecchie case, coi loro intagli in legno, nelle vie tortuose dell’antico quartiere, ricordano vivamente le epoche del medio evo e del rinascimento. La cattedrale fondata nella seconda metà dell’undecimo secolo, ricostruita in parte in epoche diverse, è un edificio senza bellezza esteriore, ma racchiude grandi tesori d’arte, porte di bronzo del 1025, bassorilievi romani, lampadarî e fonti battesimali antichissimi e curiosi sarcofaghi. Una colonna situata davanti al coro sarebbe, dicono, il pilastro di Irminsul che portava altre volte l’idolo dei Sassoni; sulla muraglia esterna della cappella mortuaria cresce un rosaio, che ha certamente l’età di 800 anni, poichè numerosi cronisti ne parlano, e la leggenda dice essere stato piantato da Carlomagno.
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