L’antico palazzo municipale, della stessa epoca, è uno dei più eleganti che la Germania abbia conservato. Dei tempi moderni, Brunswick ha il suo castello, il suo museo ricco specialmente di capolavori della scuola olandese, ed il suo ammirabile passeggio di cinta, che non ha certamente rivali per la disposizione dei boschetti, la varietà dei punti di vista e l’abbondanza delle acque. Brunswick è pure una città industriale; ma, come ai tempi dell’Hansa, è soprattutto un grande mercato ed un luogo di spedizione delle derrate. Il celebre matematico Gauss è nato a Brunswick.
      Wolfenbüttel, posta egualmente sull’Oker al disopra del capoluogo, fu per molto tempo la residenza della famiglia ducale. La sua popolazione era allora più considerevole che non sia oggidì; ma diminuì tutto ad un tratto quando la Corte si stabilì a Brunswick: la città divenne per metà deserta. Essa è di sovente visitata dagli scienziati tedeschi in grazia della sua preziosa biblioteca di 270,000 volumi e 10,000 manoscritti di cui l’illustre Lessing fu curatore. Questa importante collezione, altra volta una delle principali di Europa, possiede, fra le altre ricchezze, molti volumi provenienti dall’antica biblioteca di Mattia Corvino. Vicino a Wolfenbüttel, al Kibizer Damm, gli Imperiali furono battuti nel 1641 dal maresciallo di Guébriant. Un’altra città del basso Brunswick, Helmstedt, fu altre volte santa: su di un colle vicino si innalzano due massi di granito, i Lübbensteine, che credesi fossero un tempo altari di Odino, sovente irrigati di sangue umano: nella pianura scaturisce una sorgente, sul margine della quale l’apostolo Ludgero venne a sua volta ad innalzare un altare e dove i pagani convertiti si fecero battezzare.