Ogni anno si aggiunge qualche nuova opera a quelle che essa possiede, e non contenta del suo primato come città d’arte rispetto alle altre di Germania, lavora senza posa per accrescere i propri tesori.
Dresda non ha università; ha nondimeno grandi stabilimenti d’istruzione e segnatamente una scuola politecnica; le sue scuole di musica sono frequentatissime ed i suoi artisti danno concerti sorprendenti. Vi sono numerosi corpi scientifici e per incoraggiare le scienze e le arti si sono formate academie ed associazioni di ogni specie. Lo studio della Geografia è molto coltivato; la sua Verein für Erdkunde si compone di più centinaia di individui. La città possiede un bel giardino zoologico a lato del grande giardino reale, il quale è il parco principale di Dresda e che sarà ben presto completamente circondato dai nuovi quartieri che si fabbricano continuamente nelle campagne. Sul poggio sabbioso che domina e limita la città verso il nord, per una lunghezza di più d’un chilometro, ed una larghezza poco minore, sorgono regolari edifizî di aspetto monumentale, formando un quartiere distinto al quale il popolo diede ironicamente il nome di «Casermopoli.» In questa nuova ed immensa città si trasferirono tutti gli stabilimenti militari di Dresda: la scuola dei cadetti, le caserme per le diverse armi, le scuderie, gli arsenali, i magazzini, i laboratorî, gli ospitali e le prigioni. Questi edificî stupendamente ordinati e per il benessere dei capi e per l’igiene generale, formano colle loro piazze d’armi una formidabile cittadella, che potrebbe, in poche ore, distruggere la città e i suoi sobborghi.
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