» Si racconta che il suo impero erasi stabilito dopo la guerra dei Trent’anni, ciò che farebbe credere che in seguito agli spaventevoli eccidî di quell’epoca, la superstizione avesse ripreso il suo potere sugli spiriti. Rübezahl, che forse non è ancor morto per tutti gli abitanti dei Riesengebirge, appariva sotto ogni forma: era pieno di capricci, talora generoso e buono, talora di una cattiveria feroce; e nutriva odio specialmente verso coloro che si permettevano di chiamarlo ad alta voce e di far ripetere il suo nome dall’eco delle rocce.
Al nord-ovest dei Riesengebirge e delle colline che se ne dilungano, si estende una pianura uniforme, appena interrotta qua e là da qualche duna, da argini che le acque hanno quasi corrosi e da leggeri rigonfiamenti del suolo: è il Flemming o Flämming al sud di Berlino, basso poggio che limita il bacino dell’Elba media, e della Sprea; all’est di Berlino, piccole colline formano pure un gruppo isolato «la Svizzera della Marca» (Märkische Schweiz.) Al nord del Brandenburgo, là dove l’Elba e l’Oder cessano di scorrere parallelamente l’uno all’altro, un poggio dirupato si mostra e la base delle terre elevate alle quali s’addossa, penetra lungi nel Baltico, fuori della linea regolare del litorale. Alcune cime di questo poggio oltrepassano i 150 metri, ed una di esse, il Priemerberg, presso Marnitz, s’innalza a 201 metri sul livello del mare. Queste terre elevate offrono in più luoghi forme pittoresche, che gli indigeni paragonano agli scoscendimenti delle Alpi; rocce, boschi, laghi, fanno di questa contrada una delle «Svizzere» della Germania; ma tale similitudine non toglie a questi graziosi paesaggi, di carattere originale, buona parte del loro reale incanto?
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