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      Il fiume, giunto ad una quarantina di chilometri di distanza dal mare, si separava non è molto in due braccia, quello della Vistola all’occidente e quello della Nogat all’oriente. Questo ramo del delta, più breve e quindi più inclinato della Vistola propriamente detta, minacciava di portar via la maggior parte dell’acqua del fiume e ciò con grande dispiacere dei marinai di Danzica. Ora, una barriera separa la Nogat dall’antico punto di biforcazione, e la comunicazione fra le due braccia esterne del delta si fa per mezzo di un canale che gli ingegneri possono sorvegliare, come ne regolarono lo scarico ad un terzo circa della portata totale del fiume. Mercè la direzione obliqua data a questo canale, lo sgelamento è divenuto nella Nogat molto meno dannoso.
      A nove chilometri dal Baltico, la grande Vistola si divide nuovamente; ma i suoi due nuovi rami si ripiegano ad angolo retto, perchè non trovano diretta uscita al nord attraverso le dune ripuarie che impediscono loro il passaggio; il braccio di Elbing, si dirige all’est e va a perdersi nel Frische Haff in numerose ramificazioni, in gran parte otturate da sabbie e da melme. Nel 1874, lo Haff accoglieva non meno di quarantaquattro fiumicelli usciti dalla Vistola, tanto dal braccio della Nogat, come da quello dell’Elbing, ma nessuno di questi è navigabile, e si dovette supplire con canali artificiali. Il ramo principale, quello di Danzica, si ricurva verso l’ovest seguendo il cordone litorale ristretto in un punto così da non misurare più di 640 metri.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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