Tutto l’intero delta, prima della costruzione delle dighe che trattengono le acque della bassa Vistola, era una vasta palude; ma fino dal tredicesimo secolo, i cavalieri di Santa Maria, stabiliti in Prussia nel loro palazzo fortificato di Marienburg, cominciarono questo lavoro di regolarizzazione. In sei anni, anche il werder che porta il nome dell’antica loro capitale, fu messo così a coltura: esso non ha meno di 900 chilometri quadrati di superficie, e pel suo prosciugamento si stabilirono, intorno all’isola paludosa, duecento mulini che lavoravano a vuotare le acque riunite nei bassi fondi, mentre migliaia di prigionieri lituani e slavi innalzavano dighe di difesa, il cui sviluppo totale è di circa 180 chilometri. I due altri werder, quelli di Danzica e di Elbing, furono arginati nello stesso modo al principio del secolo seguente, e sorprende come in un’epoca in cui l’arte dell’ingegnere era ancora bambina, simili lavori sieno stati intrapresi e condotti a buon fine.
Il Frische Haff, la cui superficie attuale è di circa 859 chilo-metri quadrati, non occupa più neppure la metà dell’antico bacino, perchè tutta la parte occidentale è stata riempita dalle alluvioni della Vistola. Se le coste della Prussia non avessero a subire oscillazioni di livello, le quali in pari tempo cambiano le dimensioni dello Haff, si potrebbe calcolare, a un di presso, in quanto tempo questo golfo interno sarà completamente riempito dai depositi della Vistola e da quelli del Pregel che sbocca al limite settentrionale del bacino.
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