I Polacchi sebbene abbiano colonie e giornali a Chicago e a New-York,(41) nondimeno emigrano poco, e continuano così ad accrescere la popolazione rurale.(42) Oltre a ciò bisogna tener conto di questo fatto, che gli autori delle statistiche officiali, che sono tutti Tedeschi, non mancano mai di favorire nei loro apprezzamenti la razza che dirige la politica; ad essa si attribuisce la parte maggiore degli abitanti del paese che parlano ambedue le lingue; altre volte essi consideravano come Tedeschi tutti quelli che intendevano un discorso alemanno e tutti quelli il cui nome era d’origine o d’apparenza germanica, sebbene le famiglie fossero, da più secoli, polacche. Intelligenti e distinti per la loro destrezza nei lavori meccanici, i Polacchi sono nondimeno, in media, più poveri dei Tedeschi, e fra loro si scelgono soprattutto i manovali e gli operai per le fabbriche; tuttavia, la metà circa delle grandi proprietà, è ancora nelle mani dei nobili polacchi. Se l’alta Slesia vien spesso designata col nome di «Siberia Prussiana,» non lo deve soltanto al suo aspro clima continentale, ma ben anco, forse, alla sua popolazione polacca, che gli invasori del paese si credono in diritto di disprezzare.
I meno civilizzati fra i Polacchi del territorio prussiano sono quelli, cui si dà il nome di Mazovi o Masuri (in tedesco Masuren): vivono nelle regioni lacustri, all’oriente della Vistola e sono, la più parte, assai poveri. Quarant’anni or sono le loro capanne di legno erano coperte di paglia e gli interstizî delle tavole erano turati col muschio; in alcuni luoghi le capanne erano a metà scavate nel fianco della collina e gli abitanti conducevano ancora la vita dei trogloditi.
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