Il maggiore della famiglia, seguendo il costume, eredita l’intiera proprietà, e gli altri figli devono accontentarsi di qualche bricciola dell’asse paterno; ne segue che cotesta casta nobile è assai bene rappresentata fra le serve, i camerieri ed i guardiani di porci. Del resto i domestici appartengono per lo più a fattorie, sono più ospiti che servi e non si fa nulla in casa senza averli prima consultati.
I Borussi (Prusi) o Prussiani non esistono più in istato distinto, e la loro lingua disparve intieramente fino dal principio del secolo decimottavo; questo popolo ariano, ma non germanico, porta un nome che significa «Prossimi Vicini» presso gli Slavi, e fu trasmesso alla nazione che dirige la Germania e la rappresenta politicamente.(45) Ma l’idioma di un popolo fratello, il lituano, si parla ancora nell’angolo estremo del territorio germanico, sulle due rive del Memel e fra i Kuren, nella parte settentrionale della Kurische Nehrung. Il principale santuario dei Prussiani, all’epoca pagana, portava il nome di Romov ed era situato nel mezzo delle foreste, fra il Pregel ed il delta del Memel. Dopo lo sterminio degli indigeni prussiani e lituani, compiuto dai cavalieri dell’ordine Teutonico, i coloni tedeschi non ebbero difficoltà a far prevalere la loro lingua; ora quasi tutta la popolazione è germanizzata nel bacino inferiore del Pregel, come pure nelle città del bacino del Memel, e l’idioma lituano si mantiene a stento nelle campagne. Solamente alla distanza di 66 chilometri da Königsberg, dalla parte orientale, si trova la prima isoletta dove si parla il lituano, al di là di questo piccolo gruppo i rappresentanti dell’antico popolo si stringono in isole numerose e vicino alla frontiera, coll’appoggio dei loro fratelli di Russia, si presentano quale nazione.
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