È solamente da un secolo che gli Ebrei tedeschi assunsero nomi di famiglia, e la misura presa a questo riguardo da Maria Teresa, che fu ben presto imitata da tutti gli Stati di Germania, offriva loro da scegliere tre categorie di nomi: cioè quelli gentili dei fiori o delle piante, che il fisco tassava maggiormente; quelli di città, che costavano meno, ed infine i nomi di bestie che potevano prendersi gratuitamente.(48)
La popolazione è assai inegualmente ripartita nella grande pianura della Germania del Nord; nella regione del sud, sui confini della Moravia, della Boemia, della Sassonia e della Turingia, gli abitanti sono in maggior numero, attirati dai lavori delle miniere e dall’industria manifatturiera.
Una di queste contrade molto popolate è la provincia prussiana che fece parte altre volte della Sassonia e che è irrigata dalla Saale. Questo fiume, appena uscito dal territorio di Sassonia-Weimar e da un distretto di Sassonia-Meiningen, passa davanti i bagni salini di Kösen, poi a fianco della celebre scuola di Schulpforta, che contò fra i suoi allievi Fichte, Novalis, Klopstock, Ranke, Mitscherlich, e percorre le campagne dell’industriosa Naumburgo, patria di Lepsius, altro allievo di Schulpforta. Ingrossata dall’Unstrut, sopra un affluente del quale si trova, ad una grande distanza a nord-ovest la città mineraria di Sangerhausen, egualmente prussiana, la Saale scorre al piede delle colline, i cui vini servono a fabbricare una specie di «champagne,» quindi traversa la città di Weissenfels, ove le manifatture non sono in minor numero di quelle di Naumburgo e dell’antica città slava di Zeiz, situata al sud-est sulle sponde dell’incantevole Elster.
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