Dalla parte dell’ovest, dell’est, del sud, in tutti i punti dell’immensa pianura che si estende dalle foci dell’Ems alle acque del Niemen, le città della Germania occupano commercialmente, del pari che politicamente e militarmente, la stessa posizione subordinata alla città centrale che le sorveglia e le governa. Le sue reti di canali e di ferrovie ne accrescono giornalmente la possente attrazione. La folla degli immigranti di ogni specie, oziosi e lavoratori, agiati e spostati, ricchi e poveri, in cerca di denaro o di piacere, vagabondi bramosi di avventure e di fortuna, si porta verso Berlino con una specie di furore. L’incremento della città nella popolazione, nell’industria e nella ricchezza, è ancora ben più rapido non sia quello della Prussia stessa nell’importanza politica. I vantaggi eccezionali che Berlino offriva per la libertà del commercio a coloro che nelle altre parti della Germania erano molestati da leggi restrittive sul domicilio e sulle arti e mestieri, hanno accresciuto il numero dei Berlinesi in una proporzione molto superiore a quella di uno sviluppo normale. Anche la capitale della Prussia è una di quelle città dove gli abitanti stranieri prevalgono sugli indigeni: da questo lato Berlino somiglia alle grandi città dell’America e dell’Australia. Ma fra le moltitudini di immigranti, quante migliaia, venendo a cercar la fortuna hanno invece trovato la miseria! Il prezzo delle derrate e delle mercanzie si è accresciuto con una spaventevole rapidità, ed intere popolazioni hanno spesso dovuto dormire fuori della città, sotto tende, sotto tavole mal connesse, od in vagoni fuor d’uso.
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