Su d’uno spazio non maggiore di 1,200 metri per ogni verso, si trovano il Municipio, il castello, l’arsenale, l’università, l’accademia, i musei, la biblioteca, il gran teatro, la borsa, i principali palazzi e le più belle chiese. Alcuni di questi monumenti rinchiudono tesori; il castello possiede numerosi oggetti d’arte; l’arsenale che deve essere trasformato in un «tempio della Gloria» accoglie armi di ogni specie e di ogni epoca; l’antico museo il cui peristilio è stato da Cornelio decorato di affreschi mitologici incomprensibili, non ha lavori pregevoli fra i suoi quadri e le sue statue, ma le sue ricchezze sono ben classificate. Il nuovo museo che contiene nelle sue sale e gallerie collezioni diverse, egiziane, greche, romane, scandinave, germaniche, come il «tesoro di Priamo» ed altre meraviglie recentemente donate alla Germania da Schliemann, è celebre per i sei grandi affreschi di Kaulbach, che rappresentano la storia universale, come egli l’ha concepita e come la comprendeva il suo protettore Federico Guglielmo IV, il fondatore del palazzo, come dice una iscrizione «l’aquila reale del Sole, la prediletta del Tof e della Saf.» Negli affreschi di Kaulbach, Mosè apre la marcia, Federico II la chiude, come se per opera di lui si dovesse arrestare il corso dei tempi.
Berlino «città intelligente,» (Intelligenz-Stadt) come i Tedeschi si compiacciono di chiamarla, possiede una biblioteca ricchissima (58) di documenti: numerose società scientifiche, fra le quali una società Geografica, mantengono vivo nella popolazione l’amore allo studio; i giornali e le riviste pullulano, e durante l’anno nascono e muoiono a dozzine.
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