Nell’interno della città il labirinto dei canali o flethen, che fa rassomigliare certi quartieri di Amburgo a Venezia od alle città olandesi, non si è punto esteso: esso basta al trasporto delle mercanzie tra il fiume e i magazzini dei negozianti; ma negli ultimi anni si dovettero aggiungere ai porti esterni, grandi bacini circondati da ampie gitate, dove i convogli ferroviari vengono a prendervi direttamente il loro carico.(64)
Al disopra della città si trova il labirinto di tutti questi nuovi porti, dove si classificano le navi, secondo la loro grandezza, la loro destinazione e la loro portata. I bastimenti appartenenti ai negozianti di Amburgo trasportano le mercanzie che vengono o vanno in ogni paese del mondo;(65) ma la parte maggiore di questo commercio, è fatto dall’Inghilterra.(66) I velieri non partecipano che per un quarto del totale di questo movimento considerevole. Regolari servizi di piroscafi riuniscono il porto dell’Elba alla Russia, ai porti del litorale scandinavo, a tutte le città marittime dell’Occidente d’Europa, agli Stati Uniti e all’America del Sud. Il commercio di Amburgo coi porti dell’estremo Oriente è animatissimo, e alcuni dei suoi armatori hanno il monopolio dell’attività commerciale in parecchi arcipelaghi del mare del Sud. Infine, gli emigranti partono ogni anno da Amburgo in gran numero, quasi come da Bremerhafen.(67)
VEDUTA PRESA SOPRA UNA « FLETHE » DI AMBURGODisegno di H. Clerget, da una fotografia dei signori Levy e C.
La nobile città anseatica, fiera delle sue antiche libertà e delle sue ricchezze, si è per lungo tempo considerata come fosse, per così dire, fuori della Germania; i suoi abitanti designavano col nome di «gente dell’impero» o di uomini del di fuori (Buten Minschen) tutti coloro che non avevano il privilegio di essere nati dentro i limiti della loro «città libera.
| |
Amburgo Venezia Amburgo Inghilterra Elba Russia Occidente Europa Stati Uniti America Sud Amburgo Oriente Sud Amburgo Bremerhafen Clerget Levy Germania Buten Minschen
|