Le flotte riunite nell’estuario della Trave potevano gareggiare con quelle della Danimarca e della Svezia; oltre ad ottanta città si trovarono rappresentate insieme nella gran sala municipale di Lubecca: senza conquiste, per solo legame di interessi, una repubblica costituita di comuni sparsi, era divenuta uno degli Stati più potenti dell’Europa; tuttavia le città unite non avevano le une sulle altre alcuna diretta azione di governo; solamente l’assemblea della Hansa poteva escludere (verhansen) dalla comunità le città i cui interessi si separavano da quelli della federazione. In quell’epoca il mar Baltico era ancora, relativamente, uno dei grandi bacini di navigazione del mondo; allora le navi non conoscevano la via delle Indie nè quella d’America, e la tra-versata da Lubecca a Riga era già per loro un viaggio considerevole. Ma quando l’orizzonte marittimo fu ingrandito, e l’Oceano aperto in tutta la sua estensione, il Baltico, semplice golfo a metà chiuso, perdette la sua eccezionale importanza, ed anche Lubecca cadde gradatamente al posto di una città secondaria. Altre cause contribuirono alla sua decadenza: le aringhe disparvero dai banchi della Scania per portarsi sulle coste occidentali della Svezia, nel mare del Nord: le guerre di religione rovinarono tutte le città anseatiche dell’interno della Germania, ed ogni iniziativa locale fu completamente soffocata dalla borghesia dominante. Nel 1669 si tenne l’ultima dieta anseatica, ma essa non fece rinascere la lega repubblicana: un nuovo ordine di cose era cominciato.
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