Danzica stessa vede diminuire a poco a poco questo ramo del suo traffico, avendo le linee ferroviarie rivolto in parte il commercio nella direzione dell’ovest;(88) alcuni granai dell’isola di Mottlau sono già cangiati in case d’abitazione. Ma la città che fu il secondo porto della Germania e non è più che il quinto, conserva la sua importanza come deposito di legnami;(89) essa riceve anche derrate coloniali, articoli di chincaglieria, carboni in cambio di quanto essa invia ai porti inglesi, coi quali i suoi armatori hanno maggiori relazioni.(90) Danzica accresce annualmente la sua industria. Le fabbriche di panni, di carta, di prodotti chimici, le distillerie producenti un’acquavite celeberrima, i laboratorii di macchine, i cantieri di ogni specie aumentano, di più in più, la zona dei sobborghi fuori dei bastoni.
La vecchia città di Marienburg, che trovasi sulla riva destra della Nogat, non ebbe mai l’importanza commerciale di Danzica; fu però la capitale di un vasto impero i cui limiti cambiavano costantemente, secondo il risultato delle guerre senza fine. Nel 1400 quando godeva della più grande prosperità, l’ordine dei cavalieri Teutonici comprendeva più di 3,000 cavalieri e di 6,000 fanti, senza contare gli eserciti di contadini, e possedeva 55 città, 48 castelli fortificati e 18,368 villaggi. La fortezza dell’ordine, chiesa e palazzo ad un tempo, domina ancora colla sua enorme massa la città. La fortezza-abbazia di Marienburg, d’aspetto severo e maestoso, è inoltre per alcune sue sale, uno dei belli edifici dell’arte gotica in Germania; e principalmente la sala d’udienza la cui vôlta riposa sopra un solo pilastro.
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