Malgrado la poca larghezza della penisola, il contrasto è completo fra la regione limitrofa del Baltico e quella che costeggia il mare del Nord. Da una parte le colline, i bellissimi laghi circondati da foreste, i rapidi versanti vôlti verso il mare, dall’altra parte gli indecisi declivî, le paludi, le lande e le spiagge che si prolungano lontano perdendosi nelle onde. All’est la vegetazione è stupenda; all’ovest invece il vento «avvelenato» dal mare uccide gli alberi, od anche impedisce loro di nascere, a meno che un alto riparo non ne protegga lo sviluppo. Il contrasto si vede pure ben chiaro nel frastagliamento delle sponde. Quelle del mare orientale sono disegnate con precisione, i loro colli e le isole che si innalzano nelle vicinanze, i golfi che penetrano da lungi nell’interno, sono di una forma ardita, definitiva per così dire, come se dopo lungo tempo la lotta degli elementi ne avesse fissato il contorno; anche veri fjordi come quelli della Norvegia si inoltrano fino nel cuore del paese, senza che le alluvioni fluviali li abbiano riempiti; così lo Schlei si prolunga di stretto in stretto fino a più di 40 chilometri nell’interno. Senza dubbio vi sono stati cangiamenti in queste rive durante il corso dei tempi storici, ma questo lavoro si compì lentamente. Sul mare occidentale, al contrario, le isole, i banchi, le sponde, tutto presenta aspetto incerto e mutevole; le onde agitate hanno tante volte spazzata la superficie delle basse terre, deposte tante alluvioni, spostate tante isole ed isolette, che i due elementi sembrano confondersi.
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Baltico Nord Norvegia Schlei
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