Così pure in vasti stabilimenti si concentra sempre più la fabbricazione dei sigari e del tabacco, la cui importanza è tale nell’economia nazionale, che il valore dell’importazione annuale in Germania si calcola da 100 a 130 milioni di franchi.
Lo scambio di tutti i prodotti agricoli e manufatti del paese, fra le diverse parti della Germania e coll’estero, dà luogo ad un commercio che è superato dalla sola Inghilterra, essendo fino dal 1874 superiore anche a quello della Francia;(31) in proporzione però al numero degli abitanti, è ancora alquanto inferiore al commercio francese, anche negli anni in cui le circostanze del mercato gli sono state più favorevoli: nel 1880 era di 166 fr. per testa, e di 250 franchi col commercio di transito. Il commercio delle due nazioni attesta una incontestabile superiorità dell’industria francese nella qualità dei prodotti; senza tener conto del vino e della birra, che sono due dei principali oggetti di scambio reciproco fra i due paesi; la Germania invia alla Francia specialmente, cereali, bestiame, carboni, legnami e materie prime, mentre riceve principalmente prodotti manufatti.(32) Nel totale del suo commercio esterno, che si fa in prima linea coll’Inghilterra, l’importazione supera regolarmente l’esportazione. Però v’è a dubitare dell’esattezza dei documenti ufficiali, poichè il valore delle spedizioni non è mai dichiarato esattamente: il mercante lo attenua sia per diminuire così le spese di trasporto, sia per indurre in errore le dogane straniere e pagare un minor dazio di entrata.
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