«Libertà assoluta di insegnamento, libertà assoluta di approfittarne» (Lehr-und Lernfreiheit), tale è il principio rappresentato da questi liberi professori; non influenzati dai loro colleghi, nè resi schiavi dalle abitudini, essi contendono gli alunni ai maestri nominati dallo Stato, e spingono così i professori ordinari a mettere più cura nel loro insegnamento; molti fra loro però non hanno altra ambizione che di servirsi della libera cattedra, come di sgabello per giungere alla cattedra ufficiale. L’istituzione dei docenti privati assicurerebbe completamente la libertà scientifica nelle università, se i consigli superiori non si fossero riservati di reprimere la «sconvenienza» delle parole con avvertimenti e colla destituzione; dicesi che più di una volta, abbiano usato di questo diritto per soddisfare rivalità personali od odî di partito.
La stampa, come l’insegnamento superiore, gode apparente-mente di una grande libertà in Germania; tuttavia nessuno ignora che il governo adopera non solo la immensa influenza che gli dà il potere per dirigere ciò che si chiama la pubblica opinione, ma impiega pure, all’opera della prussificazione, la parte della rendita designata ufficialmente sotto il nome di Welfenfonds o «fondo dei guelfi;» il quale volgarmente dicesi, per iniziativa dello stesso ministro che si serve di questo denaro «fondo dei rettili.» Nel 1866 essendo state sequestrate le fortune private del re di Annover e dell’elettore d’Assia, il governo dispone ogni anno di una somma di più di due milioni e mezzo, la cui parte maggiore serve a pagare i bassi servizi dei «rettili» della stampa.
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