In nessun'altra regione della terra le razze principali, che si fanno equilibrio nel mondo, hanno avuto maggior numero di rappresentanti civili così nettamente in contrasto gli uni cogli altri. I popoli del nord dell'Asia, oggidì confusi sotto il nome generale di razza uralo-altaica, erano penetrati sugli altipiani, molto a sud dell'Oxus, preteso limite dell'Iran e del Turan, ed in tutte le epoche della storia s'è perpetuata la lotta fra i due elementi etnici. Oggi ancora essa continua fra Persiani e Turcomanni; a sud dell'Indu-kusc diverse popolazioni, segnatamente le tribù degli Aimak e degli Hezareh, ricordano le invasioni mongole; ma la lotta non conduce forse presto o tardi alla fusione, ed in tutta la storia delle nazioni d'Oriente non si ritrova la doppia origine della civiltà, simboleggiata dal conflitto incessante degli dei? Elementi storici appartenenti, se non alla razza negra, almeno ad uno stipite negroide, quello dei Kusciti, fratelli degli Etiopi, erano parimenti rappresentati da diverse nazioni dell'Asia Anteriore. Qualche traccia della presenza di queste tribù negli altipiani della Susiana si ritrova nelle processioni di prigionieri figurate dai bassorilievi di palazzi niniviti. [4] Nemrod, il "gran cacciatore al cospetto dell'Eterno", è l'antenato leggendario di questi popoli mitici. In tutti i tempi, la facilità delle comunicazioni fra le due rive del mar Rosso ebbe per conseguenza un miscuglio di razze fra Arabi ed Africani; tuttavia l'elemento negro propriamente detto pare non abbia mai avuto una relativa importanza nella storia delle nazioni dell'Asia occidentale; l'influenza decisiva, dopo essere stata nelle mani dei Turani e dei Kusciti, passò in quelle dei Semiti nelle regioni del sud, degli Ariani nei paesi del nord.
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