[Immagine 009.png - N. 9. - INDU-KUSH OCCIDENTALE].
      La cresta ridiventa nota ne' suoi tratti generali ad ovest del colle d'Angiuman. In uno spazio di oltre 200 chilometri la catena, disposta a mezzaluna colla convessità volta a nord-ovest, è tagliata da una ventina di valichi, che variano in altezza dai 3,500 ai 4,500 metri: alcuni sono accessibili anche alle carovane di cammelli. Alcuni di questi valichi hanno un nome celebre nella storia: il Kawak, primo passo ad ovest dell'Angiuman, è forse quello che vide passare Alessandro; il pellegrino Hiuen-thsang lo scelse per ritornare in Cina, e gl'inglesi Wood e Lord per rientrare in India. Tamerlano passò la catena al colle di Thal. Lo Scibr, ad est di Bamian, è il colle dove passò il più delle volte il sultano Baber. Quello di Kuscian, che taglia verso il centro il semicerchio della catena, è forse il sentiero più frequentato: il monte, che lo domina, alto quasi 6,000 metri, e che si vede bene tanto da Kunduz a nord, quanto da Kabul a sud, è la cima specialmente conosciuta sotto il nome di Indu-koh o Indu-kush; là starebbe imboscato il gigante della leggenda per distruggere gl'Indù [33]. In nessun'altra parte la catena presenta un aspetto più fiero, grazie alle quattro valli in forma di losanga, che cingono completamente la base dei monti: a nord il Surgh-ab e l'Inder-ab, che s'uniscono nel letto comune del Kunduz o Ak-serai; a sud il Ghorband ed il Pangihir, che si corrono incontro per gettarsi insieme nel fiume di Kabul. Il versante settentrionale è d'una regolarità quasi perfetta: è un muro inclinato, nero alla base e bianco alla sommità, rigato ad altezza variabile, secondo le stagioni, dalla linea orizzontale, che limita le nevi [34]. A sud il contrasto della valle e delle montagne è forse anche più spiccato e sorprendente per la ricchezza meravigliosa della flora in arbusti ed erbe dei prati: l'autore dell'Ayin Akbari dice che vi si trovano cinquanta specie di tulipani.