Ma nel centro di questa vasta regione di montagne, verso la quale non si sono ancora rivolti gli alpinisti sorge una cima, probabilmente d'origine vulcanica, a giudicarne dalla forma a cono e dalla quantità delle sorgenti termali che scaturiscono dalla sua base, lo Scialap dalan, che Ferrier dichiara "uno dei più alti del Mondo". A mezzo luglio, il viaggiatore vide la montagna coperta di neve fino a gran distanza dalla piramide terminale. Le sue potenti radici, coperte di foreste e di pascoli, si stendono sopra un vasto territorio, seminato di villaggi e di tende. Questa regione sembra una delle principali dell'Afganistan per la varietà dei minerali che vi si trovano, ma non si utilizzano: oro, argento, rame, ferro, piombo, solfo, carbone, rubini e smeraldi [41].
La "montagna Bianca" del Paropamiso non è la sola che porti questo nome; un altro Sefid koh, se non più alto e più ragguardevole pel suo rilievo, almeno molto più noto nella storia militare dell'Asia, sorge nella regione nord-orientale dell'Afganistan, a sud delle trincee, per le quali il fiume di Kabul sfugge verso i piani del Pangiab; il suo nome afgano, dello stesso significato di Sefid koh, è Spin ghur. Il Sefid koh propriamente detto, senza i prolungamenti occidentali, si sviluppa da est ad ovest per 200 chilometri circa e si mantiene quasi dappertutto ad un'altezza di oltre 3,800 metri. La vetta più alta, che ha conservato il nome sanscrito di Sikaram, giunge a 4,761 metri, e più ad est un'altra cima, il Keraira, le è rivale in altezza e maestà di forme.
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