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      Il Karascia è attraversato dal colle omonimo (2,400 metri) e più a nord da una breccia o kotal meno alta, il passo di Giagdalak, nome che suona ancora lugubremente alle orecchie degl'Inglesi, perchè là, ed a qualche distanza verso est, presso Gandamak, furono distrutti dagli Afgani, nel 1842, gli ultimi superstiti della guarnigione fuggita da Kabul [43]. Tutti i valichi delle altre propaggini posti più ad ovest, il Lataband, l'Haft kotal, il colle del Piccolo Kabul o Khurd-Kabul, ricordano egualmente fatti di guerra, vittorie o disfatte degl'Inglesi nelle loro tre invasioni dell'Afganistan. La strada, che rasenta a mezzodì il baluardo del Sefid-koh ha parimenti acquistato una grande importanza dal punto di vista strategico, e nell'ultima guerra i nomi di Paiwar kotal, colle aperto a sud del Sikaram, e di Sciutargardan, "Collo di Cammello", nell'angolo sud orientale della "montagna Bianca", erano fra i più citati. Infine, ad est della catena, gli ultimi promontori, le cui rupi a poco a poco scendono colle radici nella pianura di Pesciaver, sono contornati da altre gole, dove il sangue umano ha spesso arrossato le acque delle cascatelle.
      [Immagine 010.png - N. 10. - SEFID KOH DELL'AFGANISTAN ORIENTALE].
      Il più famoso di questi passi, il Khaiber, evitando le gole del fiume di Kabul, serpeggia a sud, poi ad ovest del monte Tartara (2,072 metri) e raggiunge il fiume dirimpetto a Lalpura, 65 chilometri a monte della pianura. Fortezze, parte ancora in piedi, parte in rovina, sorgono sulle rupi, che orlano la strada; altri monumenti, stupe, tombe ed avanzi di edifizî, attestano che i conquistatori non furono soli ad utilizzare il passo: i missionari buddisti seguirono questa via, che tennero poi Mahmud il Ghaznevida, Baber, Akbar, Nadir, Ahmed-sciah ed i generali inglesi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume IX - L'Asia Anteriore.
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1891 pagine 1124

   





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