A nord della breccia dello Sciutar-gardan, che la separa dal Sefid koh, essa si dirige senza grandi inflessioni verso il Baluscistan e va a formare il muro esterno dell'altipiano, ad ovest dei deserti di Kasci Gandava, antico golfo scavato nello spessore dei monti. Il Sulaiman-dagh occidentale è la linea di displuvio fra le acque che scendono all'Indo, e quelle che scolano verso i bacini interni dell'altipiano; costituisce pure un limite politico, giacchè le tribù, che stanno ad est della sua cresta, non riconoscono ordinariamente la sovranità dell'emiro di Kabul; esse percorrono il paese in piena indipendenza, oppure pagano imposte temporanee, quando passano il limite colle loro mandre. Un'altra catena, il Sulaiman centrale o "Montagna dei Pushtu", è segnata sulla maggior parte delle carte come la continuazione della cresta, che si stacca dal Sefid koh presso la gran cima del Sikaram ed è attraversata dalla strada dei Paiwar kotal; ma non è certo che prosegua regolarmente: gl'indigeni che hanno percorso il paese, hanno veduto semplicemente un altipiano montuoso senza catena ben distinta [48]. Infine ad est le diverse serie di montagne, non contando i gruppi staccati, che s'avanzano verso l'Indu, sono comprese sotto il nome di Sulaiman-dagh orientale o Mihtar Sulaiman; sebbene tagliate in numerosi frammenti dal Kuram, dal Tosci, dal Gomul, dallo Zhob e dagli altri fiumi nati sui monti occidentali, tuttavia costituiscono un sistema orografico notevole per la sua unità. I pendii boscosi sono rari sulle balze delle rupi volte verso l'Indostan quando il sole le illumina, risplendono come bragia; in quelle aspre gole, il calore, riverberato dalle pareti bianche, rosse o giallastre, diventa intollerabile.
| |
Sciutar-gardan Sefid Baluscistan Kasci Gandava Sulaiman-dagh Indo Kabul Sulaiman Pushtu Sefid Sikaram Paiwar Indu Sulaiman-dagh Mihtar Sulaiman Kuram Tosci Gomul Zhob Indostan
|