[Immagine 011.png - N. 11. - BACINO DELL'HAMUN].
Città e villaggi si sono spostati coi canali; v'hanno pochi paesi in cui s'incontrino tante rovine, del resto semplici mucchi di rottami, fra i quali non si trova nessun avanzo di monumenti notevoli. Lo spostamento frequente dei fiumi e dei canali d'irrigazione spiega le contraddizioni di viaggiatori che parlano dell'Hamun ora come d'un lago d'acqua dolce [71], ora come d'un bacino d'acqua salmastra o fortemente salata. Infatti il tal lago d'inondazione recente è ancora l'acqua pura del fiume, mentre un'altra regione inondata della pianura, da gran tempo senza comunicazione colla corrente viva, s'è gradatamente saturata di sale. Una sola specie di pesce, indicata da Goldsmid col nome di barbio, vive nelle acque del Seistan [72]. Uccelli acquatici, oche, cigni ed anitre, coprono il lago di banchi così pigiati che l'acqua sparisce sotto la loro moltitudine, e, quando volano, l'aria n'è oscurata; Khanikov ha veduto una di tale schiere formare un quadrato compatto con più d'un chilometro di lato. I Seistani pretendono conoscere in previsione l'altezza futura delle piene dall'altezza, alla quale questi uccelli fanno i nidi al di sopra delle acque del lago. Spesso nuvole di moscherini riempiono l'aria, e certe specie di tafani, le cui punture sono assai pericolose, perseguitano accanitamente i cavalli, tantochè, quando si smonta dalla cavalcatura, bisogna affrettarsi a nasconderla nel fondo di una scuderia oscura [73].
L'Afganistan, preso nel suo insieme, è pochissimo inaffiato, non si può paragonare per la copia delle pioggie ai paesi dell'Europa occidentale.
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