Gli Swati, così chiamati dal fiume di cui abitano la valle in numerosi e popolosi villaggi, somigliano molto ai Yusuf-zai, ma si distinguono per certe pratiche. Così i morti vengono seppelliti nei maggesi, destinati ad essere presto rimessi in coltura. Quando il contadino spinge l'aratro nel campo dei morti, li avverte: "Alzatevi! alzatevi! ecco l'aratro che viene!" Ma, se questo squarcia i cadaveri e porta brandelli di carne alla superficie: "Va bene, dice l'agricoltore, i morti se ne vanno alla Mecca benedetta" [105]. A sud degli Swati, i Momund abitano le rive del Kabul, non lontano dai clan Afridi, che occupano le valli orientali del Sefid koh e sono pensionati dagl'Inglesi, perchè mantengano e sorveglino le strade della montagna fra Pesciaver e Kohat. Ad ovest gli Scinwari, meno battaglieri degli Afridi, sono depositarî del commercio e trasportano le merci sulla strada di Kabul. Ad ovest ed a sud-ovest degli Afridi, la regione compresa fra le catene parallele del sistema dei monti Sulaiman appartiene a tribù indipendenti o che cambiano di padrone, - l'emiro d'Afganistan o la regina d'Inghilterra, - secondo le alternative delle guerre e delle emigrazioni. Così i Bangash (Bangasc), che vivevano nella valle media del Kuram o Kurmah, sono discesi verso Kohat e si trovano oggi quasi tutti sotto la giurisdizione britannica; forniscono numerosi mercenari all'esercito indiano [106]. I Turi, che hanno sostituito i Bangash nel loro antico territorio, ricercano, anch'essi, il patronato dell'impero indiano, perchè, nella loro qualità di sciiti, hanno da temere le violenze e l'oppressione dei loro vicini di fede sunnita [107]. Ma le tribù respingono quasi tutte qualunque sommissione politica, non appena i soldati stranieri si sono ritirati dalle loro montagne.
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