Essi adoperano la spada corta e lo scudo; maneggiano la fionda con destrezza, e con tali armi attaccano gl'Inglesi, muniti delle loro carabine perfezionate: nel 1874 s'impadronirono della piccola città di Tank, nella pianura del Deragiat [109].
I Waziri, bellicosissimi, lasciano tuttavia passare le carovane di Povindah o "corridori", appartenenti in maggioranza alla tribù dei Lohani, che si dà quasi esclusivamente al commercio; questa comprende anche molti Ghilzai, dei Kharoti e dei Nasar. Senza affidarsi assolutamente alla generosità dei Waziri, i Povindah, per essere sicuri di continuare la strada, si riuniscono a centinaja, anche a migliaja, in modo di essere abbastanza numerosi per aprirsi una strada colla spada, se la tassa pagata ai capi di tribù non sembri sufficiente. D'estate, questi mercanti-soldati accampano sugli altipiani nel distretto di Ghazni, poi in autunno discendono verso l'Indo colle famiglie e colle mandre, sia pel colle di Gomul o Gwhalari, sia per altre breccie della montagna, e non risalgono agli accampamenti se non nell'aprile: [110] furono vedute carovane di otto o diecimila individui. Fra i mercanti lohani ve n'ha che viaggiano regolarmente da Bokhara fino al centro dell'India, ora perduti nelle tormente di neve, ora camminando nel deserto sotto la sferza del sole, incessantemente rischiando d'essere spogliati dai briganti o rovinati dal fisco, e facendosi pagare all'arrivo, mediante un prezzo duplo o centuplo del valore primitivo delle merci, tutti i pericoli corsi, tutte le miserie sofferte.
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