Un siah-posh è stato condotto in Europa da Leitner. Una sola escursione è stata fatta a nord di Gialalabad, nel paese dei Kafir: durante la guerra del 1879, l'ufficiale inglese Tanner, accompagnato da alcuni uomini, penetrò nel Darah Nur e visitò i villaggi tsciugani d'Aret e di Sciulut, [118] superando il valico del Ramkand (monte di Rama?), da cui la valle, percorsa dal fiume di Kabul, appare come un abisso con le sue città ed i suoi villaggi, piccoli spazi grigiastri circondati di verzura.
Yule e Rawlinson credono che i Kafir non siano altro che Indù ariani respinti da gran tempo nel "Paese delle montagne", chiamato da essi Wamastan [119]. Secondo Trumpp, che ha veduto qualche siah-posh, gli uomini di questa razza non differirebbero dagl'Indù del nord; però è contraddetto in questo da tutti gli altri osservatori, pei quali il tipo kafir è in tutta l'Asia quello che s'avvicina di più al tipo europeo. Non è raro incontrarne dei rappresentanti con capelli biondi ed occhi azzurri, come gli Inglesi ed i Tedeschi del nord, ma i più hanno capelli bruni o castagni chiari ed occhi grigi; la tinta della loro pelle non sarebbe più scura di quello che sia in media fra gli Occidentali [120]. S'è voluto ritrovare nei Siah-Posh i discendenti dei Macedoni lasciati nelle montagne da Alessandro; [121] ma, prima di venire in relazione cogli Europei, essi ignoravano il nome di Sikander e, cercando un illustre antenato, si davano per Arabi, "usciti da Maometto" [122]. Adesso che parecchi di loro hanno veduto gli Inglesi, si dicono "fratelli" dei conquistatori dell'India, e questi, dal loro canto, si sono spesso immaginati che i montanari del Kafiristan fossero quasi compatrioti.
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