Sembra che dal principio del secolo il loro numero sia molto diminuito per effetto di spedizioni sfortunate [140]. I Firuz-kuhi dei dintorni d'Herat sono parimenti Aimak persiani, spostati da Tamerlano; la patria d'origine di questi banditi è il distretto iranico di Firuz-kuh, alla base dei contrafforti meridionali del Demavend.
Oltre le razze principali, che si dividono il territorio del-l'Afganistan, quanti emigranti di paesi stranieri sono stati condotti colà dalla guerra, dal commercio o chiamati dai sovrani! Alcuni Ebrei, un maggior numero di Armeni, che si disputano coi banchieri indù i prestiti agl'indigeni; Abissini, Kalmucchi, Arabi, Lezghiani, Kurdi, acquistati come schiavi o venuti come avventurieri, s'incontrano fra le guardie dell'emiro e nelle guarnigioni; Turcomanni, Balutsci, Brahui accampano sui confini e fanno frequenti scorrerie nell'interno del paese. Tutte le nazioni dell'Asia occidentale sono rappresentate in quel paese, dove gli Europei penetrano così di rado, fuori che nelle tre campagne, nelle quali gl'Inglesi s'aprirono la strada col cannone [141].
III.
Pochissimo popolato in proporzione dell'estensione, l'Afganistan non può avere molte città; anzi in certi distretti i gruppi d'abitazioni sono semplici riunioni di tende, che si spostano da stagione a stagione, seguendo le mandre. Secondo Elphinstone, la metà degli Afgani occidentali viveva ancora sotto la tenda al principio del secolo.
Nelle regioni nord-orientali, fra la valle del Kabul e la cresta dell'Indu-kush, i montanari di diverse razze, Kafir, Dardi od Afgani, abitano tutti città o villaggi, pei quali generalmente hanno scelto qualche bacino d'alluvioni fertili od il pendio di una collina riparata dai venti freddi e volta a mezzogiorno, dalla parte del calore e delle pioggie.
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